Così il dottor Matteo Bertelli rilancia la ricerca attorno alle molecole naturali
Uno dei limiti del settore biotech italiano è costituito dalle mancate sinergie tra gruppi aziendali. Per questo siamo convinti che le eccellenze del settore debbano costantemente dialogare tra loro, al fine di ricercare eventuali collaborazioni. Puoi esistere un’azienda con delle idee, ma senza capacità di realizzarle. Così come può esistere un’azienda con degli strumenti in grado di realizzare le idee altrui. La creazione di sinergie diventa in questo caso decisiva per la crescita collettiva delle biotecnologie e del loro tessuto sociale. Al contempo, siamo consapevoli della necessità di semplificare le informazioni relative all’eventuale sussistenza di investitori. In Italia il concetto di bioportfolio stenta a decollare, ma noi riteniamo che l’effetto Silicon Valley, con alcune delle sue caratteristiche, debba attecchire anche in Italia, dove dovrebbe diventare più semplice operare nel mercato delle quote aziendali. Il genio italiano può insomma essere condiviso. Riteniamo, in buona sostanza, che le aziende di biotech debbano conoscersi tra loro e – perché no – anche ipotizzare forme di collaborazione continuativa e persino, nel caso in cui le circostanze lo consentissero, di concatenazione d’interessi.